"Fin qui arrivò Amerigo Vespucci, il nostro destino è di andare oltre!". Queste le parole attribuite a Magellano nel momento in cui superò lo stretto che poi prese il suo nome. Parole che possono essere lette come un invito a osare e sperimentare anche nel commercio internazionale.
Negli ultimi 10 anni la crescita dell’export italiano è risultata di poco inferiore al 23%, raggiungendo nel 2017 un valore prossimo ai 450 miliardi di euro. Ma come si sono comportati alcuni dei suoi concorrenti più prossimi? Le esportazioni tedesche sono cresciute del 33% raggiungendo 1300 miliardi nel 2017, mentre la Spagna è cresciuta di oltre il 53% superando di molto i 280 miliardi. Cosa ha determinato queste performance e ha permesso alla Spagna di crescere a ritmi più che doppi rispetto a quelli registrati dall’Italia? Spagna e Germania sono cresciute di più perché hanno intensificato la loro presenza su mercati esistenti o hanno esplorato nuovi mercati, o ancora hanno introdotto nuovi prodotti sui mercati già presidiati?
Per rispondere a questi quesiti si è utilizzata la metodologia proposta da P.Brenton e R. Newfarmer [1] che consente di scomporre la performance dell’export di un Paese in due parti: margine intensivo, che considera l’evoluzione del flusso di prodotti e in mercati esistenti, e margine estensivo, che analizza lo sviluppo del flusso di prodotti e mercati nuovi.
Dunque:
Utilizzando questo schema, si sono calcolati i contributi alla crescita delle singole componenti.
La fig.2 mostra che l’evoluzione dell’export italiano è il risultato di un contributo netto del margine intensivo (la parte rappresentante la tenuta su mercati e prodotti [2] esistenti) pari al 7% [3], ben al di sotto del risultato tedesco del 21%, mentre il margine estensivo contribuisce per quasi il 16% per l’Italia, frutto esclusivamente dell’introduzione di prodotti esistenti su nuovi mercati [4], e per il 12% per la Germania.
L’analisi mostra, dunque, che la Germania è riuscita a raggiungere un risultato migliore rispetto all’Italia grazie soprattutto a una maggior tenuta sui mercati già presidiati che ha più che compensato una performance meno brillante in termini di esplorazione del nuovo.
Il successo della Spagna è, invece, il risultato non solo di un rafforzamento su mercati già presidiati e con prodotti già venduti (il contributo netto delle componenti che costituiscono il margine intensivo è superiore al 25%), ma anche della capacità di esplorare nuovi mercati a cui proporre la propria offerta e di fornire su mercati già noti nuovi prodotti.
Tornando alla citazione iniziale, è proprio in quell’ "andare oltre”, cercare nuovi sbocchi, ma anche creare nuove soluzioni, nuovi prodotti che si trova la spiegazione dei successi realizzati sui mercati internazionali ed è quindi con questa ricetta si può pensare di scoprire le innumerevoli opportunità ancora da cogliere.