E’ disponibile sul nostro sito l’edizione aprile 2016 di Previsioni dei Bilanci Bancari, presentato nel corso del Banking Day Prometeia il 21 aprile a Milano.
In un anno in cui il Pil è tornato a crescere, la redditività è stata sostenuta dall’aumento dei ricavi netti e dalla riduzione del costo del rischio. È migliorata la dotazione patrimoniale e sono stati attuati i primi interventi importanti per facilitare lo smaltimento dei crediti deteriorati accumulati negli anni di crisi e per favorire il processo di consolidamento del settore. Gli sforzi sostenuti dal sistema bancario si sono tradotti anche in un minore del costo del capitale da inizio 2015 che sta favorendo la riduzione del “return-on-equity gap”.
La Bce a marzo ha annunciato ulteriori misure espansive ampiamente superiori alle attese che prevedono un potenziamento per dimensione e composizione del programma di acquisto di titoli, una riduzione dei tassi di politica monetaria e nuove misure di rifinanziamento delle banche. La ripresa dell’economia italiana proseguirà nei prossimi trimestri, guidata da condizioni dei fondamentali che rimangono favorevoli e su ritmi che dovrebbero permettere un lento restringimento dell’ampio output gap accumulatosi durante la crisi. Questi elementi avranno un effetto complessivamente positivo sui conti economici delle banche determinando un miglioramento del Roe che nel 2018 raggiungerà il 5%.
Il margine da clientela si rafforzerà in virtù della forte ricomposizione dei volumi di raccolta verso le componenti meno onerose e dei maggiori volumi di credito, soprattutto dal 2017. I margini unitari invece daranno ancora un contributo negativo alla variazione dei ricavi, anche per le pressioni concorrenziali sui tassi d’interesse sui finanziamenti. La crescita del credito consentirà, inoltre, alle banche italiane di beneficiare del tasso d’interesse negativo sulle TLTRO II, che daranno un contributo significativo al margine d’interesse nel 2018. Le minori esigenze di raccolta diretta dalle famiglie favoriranno ancora il collocamento di prodotti di risparmio gestito e assicurativo con effetti positivi sui ricavi da servizi. E con il miglioramento delle condizioni finanziarie di famiglie e imprese si ridurrà la formazione di nuove sofferenze, così come il costo del rischio.
Per questo è essenziale che trovi
conferma il miglioramento della qualità del portafoglio crediti registrato nel
2015. La gestione dei crediti deteriorati è ormai uno dei temi cruciali
nell’agenda di banche e regolatori, come evidenziano l’introduzione dello
schema di garanzia pubblica per la cartolarizzazione delle sofferenze (GACS) e la
costituzione del Fondo Atlante. Su questo tema inseriamo nel Rapporto due
approfondimenti: il primo dedicato all’analisi dei crediti deteriorati in
Europa e in Italia, che evidenzia l’importanza degli interventi più recenti per
facilitare lo smaltimento dei crediti deteriorati; il secondo dedicato all’analisi
della condizione di vulnerabilità finanziaria delle famiglie italiana negli
anni di crisi e in prospettiva. I piani di riduzione dei crediti deteriorati,
date le iniziative in corso, potrebbero essere anche più incisivi rispetto a
quelli incorporati nel Rapporto.
Il miglioramento delle prospettive
di redditività delle banche italiane verso livelli coerenti con le attese di
remunerazione del capitale nel medio periodo, è inoltre affidato alle
possibilità di conseguire miglioramenti nell’efficienza operativa, in un contesto in cui anche
l’assetto degli operatori sta cambiando. Il processo di consolidamento
innescato dalla riforma delle banche popolari, infatti, potrebbe avere impatti
significativi sui costi.
L’adeguatezza degli attuali livelli di capitale è tuttavia condizionata dai prossimi appuntamenti nell’agenda regolamentare delle banche e dai risultati del nuovo esercizio di stress test in corso di realizzazione che potrebbero portare a una revisione dei requisiti patrimoniali.
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