Come nel giugno 2008 a Santander, anche lo scorso anno ad Amsterdam ci incontravamo per il nostro consueto Percorso di InFormazione preoccupati ma inconsapevoli di quello che l’estate alle porte ci avrebbe riservato.
Anche la prossima estate non promette nulla di buono, molto probabilmente per tutti gli investitori, accorsi numerosi come non mai a Budapest, e certamente per gli amici emiliani devastati dagli interminabili terremoti. A loro, come pure ai fieri aquilani, ancora segnati dal sisma del 2009, vogliamo dedicare questo 8° percorso e tutta la nostra fattiva solidarietà!
Il titolo del Percorso 2012, deciso come sempre nell’ottobre dell’anno precedente, è stato ampiamente ripreso in altri convegni ed articoli, tanto da risultare in apparenza un po’ inflazionato. Ma non è così: nessuno ha colto l’essenza di quello che vuole essere il filo conduttore del dibattito di Budapest!
Il puro rischio di mercato rimane al momento sterilizzabile solo accettando di avere un rendimento nullo nel breve termine, in termini nominali, e negativo nel medio-lungo periodo, in termini reali. “Non è un paese per investitori!”.
Il riferimento al venir meno del “risk free asset” della teoria del portafoglio è, quindi, riduttivo rispetto al complessivo venir meno di forme di investimento che lascino tranquillo l’investitore dalle variegate forme di rischio che la crisi ci ha insegnato a conoscere, e che ora cerchiamo a fatica di misurare: liquidità, credito, controparte, operativo, reputazionale,…
Le recenti innovazioni nella auto/regolamentazione delle politiche e dei processi di investimento, anticipate e discusse lo scorso anno ad Amsterdam ed ora in buona parte note, introducono per la prima volta in modo esplicito un fattore di rischio, operativo e reputazionale al contempo, che già da tempo Prometeia Advisor segnala ad investitori, loro associazioni di categoria ed Autorità di vigilanza di settore: il “rischio advisor finanziario”.
Ora sono possibili specifici riferimenti normativi e regolamentari:
Ora che le regole sono chiare ed inequivocabili, ci aspettiamo una domanda di servizi professionali di consulenza in materia di investimenti sempre più informata e consapevole, oltre che specificamente orientata a supportare specifiche attività nell’ambito di processi di investimento sempre più articolati ed internalizzati nelle strutture organizzative degli investitori. Il “livellamento del campo di gioco” dal lato dell’offerta, catalizzato da una domanda rivolta esclusivamente a soggetti vigilati, produrrà un mercato concorrenziale di soggetti affidabili e qualificati, selezionati sulla base del rapporto qualità/prezzo.
Come per le passate edizioni, troverete una sintesi degli interventi del convegno nel numero speciale della newsletter Anteo.
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